Un pic-nic sul ciglio della notte, un bivacco temporaneo per racconti notturni. Intrecciando la ricerca intorno al gesto del camminare e del nomadismo con il tema della stanzialità e dell’abitazione leggera dello spazio pubblico, in questa opera site-specific DOM- invita il pubblico ad un esercizio collettivo di riposo e sospensione.
Quando la notte scende gli orologi si fermano, la percezione si slabbra, il paesaggio emana messaggi indecifrabili, languidi come il calore che si alza dal terreno mentre l’umidità scende dal cielo e dai tronchi. Gli abiti di mussola si adagiano sull’erba e sulle rocce scure, qualcuno si allontana. La natura appare allora in tutta la sua carica seduttiva, richiama i corpi a sé, invita a posarsi e a perdersi, emette una chiamata irresistibile ad andare al di là, ad oltrepassare la soglia tra sogno e veglia. Un urlo sulla soglia dell’esperienza da cui non si torna, o se si torna, non si hanno le parole per raccontarla.
Un set cinematografico en plain air accoglierà dunque il pubblico intorno ad un segreto, intorno a ciò che resta di una sparizione.