Brother to Brother - dall'Etna al Fuji
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Roberto Zappalà / Compagnia Zappalà Danza & Munedaiko

3 luglio | ore 19.45 | ANTEPRIMA
Arena Teatro India

in collaborazione con Amat e Civitanova Danza

Con il patrocinio del Municipio XI di Roma Capitale

Silenzio e caos, movimento e quiete, Oriente e Occidente, natura e cultura: dualità che permeano questa creazione e riecheggiano un detto amato in Oriente: “Due è uno e uno è due.”

I fratelli del titolo della nuova creazione di Roberto Zappalà sono il Fuji e l’Etna, i due vulcani per eccellenza della storia e dell’immaginario simbolico del mondo. L’opera pone l’attenzione in maniera forte e vigorosa sul rapporto tra la performance dei danzatori della compagnia e quella dei Munedaiko, musicisti consacrati alla pratica e valorizzazione del tamburo tradizionale giapponese “Taiko” (太 tai 鼓 ko: grande tamburo) dove la postura, il movimento e la concentrazione sono fondamentali. Così come i vulcani sono all’origine dell’attuale conformazione del pianeta, la percussione è all’origine dell’arte musicale e culturale creata dall’uomo, a partire dal ritmo del battito cardiaco. I tamburi provocano bolle di suoni, di ritmi che “scoppiano” nelle orecchie e nel cervello degli spettatori; ritmi che i danzatori seguono e provocano allo stesso tempo in un fluire incessante, un respiro comune che armonizza i corpi, con le civiltà di origine e con le civiltà tra di loro, con la speranza oggi sempre più auspicabile che, come dice Fosco Maraini, possiamo essere “imbevuti di quell’olio confuciano necessario a lubrificare le ruote della convivenza civile”.
Tra ogni battito e ogni movimento si cela una pausa naturale, simile alla quiete che segue un’eruzione vulcanica: un momento di silenzio nel ritmo dell’esistenza. Questo equilibrio tra movimento e immobilità, tra suono e silenzio, riflette l’armonia presente in natura. Sebbene il corpo e lo spirito umano siano spesso guidati dall’energia e dal dinamismo, esiste una profonda connessione con i ritmi di pace che la natura offre: un ritmo che, come il silenzio tra i colpi del tamburo Taiko, invita alla riflessione, al rinnovamento e al ritorno alla calma interiore.

Crediti

Regia e coreografia: Roberto Zappalà
Musica live: Munedaiko (Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro)
Soundscape: Giovanni Seminerio
Drammaturgia: Nello Calabrò
danza e collaborazione, i danzatori della Compagnia Zappalà Danza: 
Samuele Arisci, Loïc Ayme, Faile Sol Bakker, Giulia Berretta, Anna Forzutti, Dario Rigaglia, Silvia Rossi, Damiano Scavo, Alessandra Verona.
Luci e costumi: Roberto Zappalà 
Realizzazione costumi: Majoca
Management: Vittorio Stasi
Tour management: Federica Cincotti
Ufficio stampa nazionale:Veronica Pitea
Direzione generale: Maria Inguscio
una coproduzione: Scenario Pubblico | Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza e Teatro Comunale di Modena, In collaborazione con Civitanova Danza, Marche Teatro e Fuori Programma Festival
con il patrocinio di INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
con il sostegno di MiC Ministero della Cultura e Regione Siciliana Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo

Durata: 60 minuti

Roberto Zappalà

da 35 anni corre e racconta un Sud vivo e vibrante insieme alla sua compagnia. Nel 1990 fonda la Compagnia Zappalà Danza, per la quale realizza oltre 85 creazioni. Tra queste, A. semu tutti devoti tutti? (2009, ripresa nel 2019) e La Nona – dal caos, il corpo (2015) hanno ricevuto il Premio Danza&Danza come Produzione Italiana dell’Anno. Il suo percorso creativo è caratterizzato da progettualità articolate, come re-mapping-sicily, per una inedita rilettura della Sicilia attraverso il suo personale linguaggio, e Transiti Humanitatis, con cui continua a raccontare l’umanità attraverso il corpo e il gesto, esplorandone la storia, la trasformazione e la permanenza nel tempo. Caratteristica delle sue creazioni è un rigoroso lavoro sul linguaggio che nel tempo è stato costruito insieme ai suoi danzatori, denominato MoDem. Numerose sono anche le collaborazioni del coreografo con altre compagnie, tra cui il Balletto di Toscana, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Norrdans (Svezia), ArtEZ Arnhem (Paesi Bassi), la Fondazione Theaterwerkplaats Generale Oost (Paesi Bassi), il Göteborg Ballet (Svezia) e lo Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco. Nel 2011 cura le coreografie per la cerimonia di apertura dei Mondiali di Scherma e nel 2016 realizza il progetto Insieme – Parata Urbana per il Défilé della Biennale di Lione. Con Christian Graupner (Humatic, Berlino) ha realizzato l’installazione interattiva MindBox, che ha ottenuto il secondo premio al Guthman Musical Instrument Competition di Atlanta (USA, 2011). La Malcor D’ ha pubblicato il libro Omnia Corpora, dedicato alla metodologia del suo lavoro. Roberto Zappalà è ideatore e responsabile del recupero di Scenario Pubblico a Catania, aperto nel 2002 come primo esempio in Italia di centro coreografico europeo. Nel 2015, Scenario Pubblico | Compagnia Zappalà Danza è stato riconosciuto dal MiC tra i primi Centri Nazionali di Produzione della Danza, ottenendo nel 2022 l’upgrade a Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti dal coreografo catanese, nel 2013 gli è stato assegnato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e nel 2022 il Premio Hystrio ‘Corpo a Corpo’.

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